Maserati, forse non è finita: l’offerta ribalta la situazione!

Conosciamo tutti molto bene l’azienda Maserati, brand di spicco dell’automobilismo mondiale. Ecco la grande novità.

Il mondo intero conosce la Maserati, azienda automobilistica italiana di grande successo nonché perfettamente in grado di costruire ancora oggi – a 2023 quasi finito – progetti a dir poco spettacolari. Non tutti però conoscono il suo passato, ovvero l’area industriale di Grugliasco; quest’ultima fu proprio ex Maserati – oltre che Bertone – e si tratta di una grande realtà del passato automobilistico italiano. Vanta oltre un secolo di storia, successi e ricordi intramontabili.

maserati impianto di grugliasco rinascita
Maserati (tuning.it – Canva)

Nel 2009 passa nelle mani di FCA, e viene chiamata AGAP (Avvocato Giovanni Agnelli Plant). Sergio Marchionne effettua sulla stessa una notevole ristrutturazione, con lo scopo di produrre le Maserati Quattroporte e Ghibli e dare lavoro a ben 1.700 persone.

Purtroppo, però, con l’avvento di Stellantis questo importante progetto è stato praticamente eliminato, gli operai sono stati licenziati e ogni cosa trasferita all’interno della fabbrica di Mirafiori. Perché vi stiamo raccontando tutto questo? Beh, perché forse qualcosa sta finalmente per cambiare.

Una fine dolorosa per un ritorno da Re: ruggisce Grugliasco

A quanto pare, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera tramite un articolo de L’economia, l’area industriale di Grugliasco sta per risorgere grazie a Gianfranco Pizzuto, fondatore e CEO di Automobili Estrema. Il progetto è stato già avviato, con l’operazione immobiliare – necessaria per l’effettuazione dei passaggi fondamentali per la compravendita di tutta l’area – in costante evoluzione. Tavares, CEO Stellantis, ha chiesto 25 milioni di euro per l’acquisizione del tutto.

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Gregliasco, ex impianto Maserati, rinascerà presto (tuning.it – Canva)

Niente panico, però. Sono previsti alcuni fondi di investimento raccolti in un solo patrimonio, ma anche alcuni partner che sosterranno l’operazione economicamente e anche dal punto di vista progettuale. A Grugliasco sorgerà un polo tecnologico-produttivo, con l’obiettivo di stimolare giovani lavoratori nel lavorare o studiare dentro lo stabilimento.

Per il futuro è previsto anche molto altro, come spiegato dallo stesso Pizzuto: “La nuova società avrà l’aspetto di una startup, rappresenterà un’impresa emergente che potrà crescere all’infinito e si baserà sull’interazione fra aziende, dipendenti, studenti, insegnati e imprenditori. Coinvolgerà, inoltre, tutta la componentistica”.

“Verranno installati pannelli solari su ogni superficie del tetto, riducendo emissioni e costi per fornire energia a tutto il sito produttivo. Ci saranno punti di ricarica per auto, biciclette e scooter elettrici disponibili anche al pubblico. Così facendo, possiamo dimostrare che si può rinnovare l’industria automobilistica italiana di oggi e di domani. Possibilmente senza smantellarla”. Vedremo se il tutto si verificherà effettivamente. Intanto, però, la possibilità di salvare Grugliasco.

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