Potersi permettere un’auto in Italia, nei tempi attuali, sta diventando un lusso. I dati non mentono e mettono in mostra una tendenza preoccupante.
Sempre meno giovani sono affascinati dal mondo dei motori. Quella che era una religione che sembrava essere inscalfibile si è persa, soprattutto nella nuova gen che, a stento, prende la patente una volta compiuti 18 anni. Le cause possono essere svariate, ma una in particolare si riconduce all’elemento costi.
![Automobili, il dato lascia senza parole](https://www.tuning.it/wp-content/uploads/2023/12/Costi-auto-Italia-15-12-2023-tuning.it_.jpg)
Un neopatentato non dovrebbe avere la pretesa di guidare vetture sportive o care, ma il problema è che anche le utilitarie stanno diventando proibitive. La rivoluzione elettrica ha cambiato le carte in tavola, facendo schizzare i prezzi delle city car a cifre impensabili. Se una FIAT 500 alla spina supera i 25mila euro senza ecobonus, è proprio il caso di dire: “Houston, abbiamo un problema!”.
Le famiglie italiane un tempo potevano godere di veri e propri parchi auto. Non era utopia possedere due automobili e un paio di mezzi a due ruote, magari un motorino per la città ed una moto per il weekend. Erano tempi diversi. La crisi economica, acuita dall’invasione russa in Ucraina e gli anni pandemici, hanno messo in ginocchio le famiglie. L’automobile non è più diventata una priorità assoluta. Con lo spettro della dead line del 2035, tra l’altro, è diventato ancora più caotico il quadro.
In tantissimi hanno deciso di tenersi stretta la vecchia auto con motori a combustione, nonostante i prezzi alle stelle di benzina e diesel. L’Italia, infatti, conserva un primato inquietante, presentando uno dei parchi auto più vetusti d’Europa. Di sicuro aumentando i costi di mantenimento le cose non cambieranno. Da una analisi è emersa una realtà inquietante in merito ai costi di gestione.
Auto in Italia, quanto mi costi
I dati presentati dall’Osservatorio Segugio.it mettono in chiaro che per avere un automobile alle nostre latitudini l’esborso oggi supera il mille euro annui per il mantenimento e l’utilizzo. La RC, obbligatoria per poter circolare, addirittura è risultata sempre superiore al 20% della spesa complessiva di un automobilista tipo. E’ stato preso un campione di un automobilista milanese che percorre, ogni anni, 10mila km per tracciare una valutazione sconcertante.
![Concessionaria auto](https://www.tuning.it/wp-content/uploads/2023/12/Auto-15-12-2023-tuning.it_.jpg)
La spesa può variare in base al segmento scelto, ma anche per quello A è di ben 1.453 euro. Più si sale e si passa a vetture di segmenti superiori più il costo aumento. Per un’auto di segmento C, sostanzialmente, la spesa annuale schizza, in Italia, già a 1.829 euro. E’ paradossale che l’uso in strada di una vettura e il suo banale mantenimento possa comportare, mediamente, un esborso così alto per una famiglia.
Se si passa poi al segmento E/F il costo totale annuo dell’auto sale fino a 2.673 euro. Tantissimi hanno bisogno di vetture solide di questo tipo per lunghe percorrenze. A pesare così tanto non è solo la voce di spesa relativa a bollo e revisione (tra il 12% e il 27%), ma l’assicurazione e il costo del carburante che rappresentano un vero e proprio salasso, calcolabile tra il 53% e il 65% e per i segmenti più economici si registra l’incidenza maggiore. Un quadro nero, destinato solo ad aumentare in futuro.