Addio auto elettriche dalla Cina, stangata dal Governo: ora cambia tutto

Le auto elettriche della Cina rischiano di dominare anche l’Europa, ma ora c’è una decisione clamorosa. Ecco tutti i dettagli.

Siamo in un momento in cui le auto elettriche fanno parlare in continuazione di loro, in quanto, la quasi totalità dei marchi mondiali punta su di esse. Al momento però, nonostante una crescita sulle vendite, non si è ancora arrivati ai livelli previsti, soprattutto, e ciò è clamoroso, in Europa, dove è previsto lo stop ai motori a combustione interna, per quanto riguarda vendita e produzione, a partire dal 2035.

Auto elettriche mazzata alla Cina
Auto elettriche che notizia (Pixabay) – Tuning.it

Le auto elettriche vogliono acquisire popolarità, ed uno dei grandi problemi, per le case europee e mondiali, è rappresentato dalla Cina. Si tratta del paese che ha più case impegnate nella loro produzione, vendendole a prezzi bassi, in modo da consentire alla popolazione di provare una nuova tecnologia in maniera economica. Ora però, uno stato ha deciso di fermare questa avanzata del paese orientale.

Auto elettriche, dalla Turchia stangata alla Cina

Le auto elettriche rappresentano un business clamoroso per la Cina, che sta aggredendo l’intero mercato mondiale con le sue tecnologie vendute a prezzi bassi. Tuttavia, alcuni paesi hanno capito che è tempo di agire, con la Turchia che ha preso una decisione molto forte per cercare di frenare l’avanzata del paese del Dragone, colpendo sotto diversi aspetti queste vetture.

BYD bordata alla Cina
BYD Seal in mostra (BYD) – Tuning.it

Infatti, per esportare auto in Turchia, le case dovranno avere almeno 140 officine specializzate in tutto il paese, oltre ad un centro di assistenza telefonica per ogni marca. La decisione è stata resa nota tramite un decreto ministeriale che è stato ufficializzato in questi giorni, e che va a colpire al cuore dell’industria che si occupa di produrre le auto elettriche cinesi. In sostanza, il decreto richiede una maggiore produzione locale per le auto, andando a far male soprattutto alla Cina.

Infatti, le auto europee o che hanno accordi con la Turchia sono escluse da questa novità, ed è proprio da qui che si può ben capire quanto questa misura sia stata fatta per rispondere all’avanzata del colosso asiatico. Inoltre, l’obiettivo è quello di costringere gli importatori ad adeguarsi entro la fine del mese, ma è chiaro come, in appena tre settimane o poco meno, sarà impossibile riuscirci, con gravi problematiche previste.

Si tratta di una misura davvero estrema, ma che è perfettamente comprensibile. La Cina sta acquisendo sempre più potere e va fermata, dal momento che può vendere veicoli a prezzi così bassi solo grazie allo sfruttamento, da parte delle aziende, di incentivi statali che rendono la concorrenza delle europee a dir poco impossibile, visto che i nostri marchi non usufruiscono di quel tipo di sostegni.

C’è però da dare atto ai marchi cinesi che, in un modo o nell’altro, danno la possibilità alla gente di acquistare auto ad emissioni zero senza spendere cifre folli, ed è ora che i marchi europei tirino giù i prezzi se vogliono avere anche la minima speranza di poter competere. Al momento, ciò sembra impossibile, anche se con l’evolversi delle tecnologie fare pronostici è molto difficile.

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