BYD, il segno del comando: un passo gigantesco che dice tutto

Il mercato dell’auto è in crisi ma vi sono marchi che stanno esplodendo. Ecco cosa si sono inventati in Cina per dare un boost alle vendite delle BYD.

Il Vecchio Continente sta attraversando una fase di crisi senza precedenti. Si pensa alle priorità e, soprattutto in Italia, le auto elettriche non lo sono ancora. Il mondo, però, viaggia ad una velocità diversa e la diffusione delle EV sta avvenendo in modo costante. Paesi come Italia, Spagna, Grecia, Portogallo non possono essere paragonati a realtà con economie emergenti.

Largo alla BYD
Novità per il marchio BYD – tuning.it

I problemi italiani che limitano la diffusione massiccia delle EV sono svariati, a partire da una rete infrastrutturale che non è in grado di accogliere il fabbisogno, ipotetico, di tutti gli automobilisti. Di conseguenza a fare la voce grossa è la Cina con tantissimi marchi che sono nati negli ultimi anni per mettere i bastoni tra le ruote ai produttori storici. Tra questi c’è il brand BYD che sta, letteralmente, spopolando. Se un tempo si faceva una faticaccia ad accettare le vetture asiatiche, oggi vengono viste come una panacea a tutti i mali.

Le auto elettriche cinesi, infatti, pur rappresentando a volte dei cloni, risulteranno sempre più economiche. A parità di smartphone su quattro ruote in molti preferiranno il prodotto più economico per spostarsi da un punto A ad un punto B. Oggi devono essere inquadrate in questa nuova veste le automobili. Sono finiti i tempi del fascino e della personalizzazione. Le nuove generazioni preferiscono auto minimaliste, imbottite di tecnologia e in questo i cinesi sono avanti a tutti, anche per la possibilità di avere materie prime quasi illimitate.

Con la dead line del 2035, in Unione Europea stanno spingendo il mercato delle elettriche e si è già fatto un clamoroso regalo alla Cina. Il Paese del Dragone Rosso si è ritrovato al top nell’industria 2.0. Alcuni Paesi lo hanno compreso, vedasi Francia e Stati Uniti, ma oramai sembra già troppo tardi. La Cina dominerà il mercato delle auto e delle moto elettriche. La società cinese BYD (Build Your Dreams, ovvero costruisci i tuoi sogni) è una realtà nell’Automotive da 20 anni, dopo aver prodotto batterie già dal 1995.

Largo alla BYD

Un tempo nessuno conosceva questo brand fuori dai confini della Cina, ma ora è pronto a mettere in ginocchio an\che la Tesla. La crescita è esponenziale. La BYD Auto di Shenzhen ha immatricolato in Cina circa 730.000 auto nel 2021, in maggioranza elettriche e Ibride Plug-in. Negli ultimi 2 anni i numeri sono, letteralmente, esplosi. La prima auto importata in Europa è stata la BYD TANG, un SUV a sette posti lungo 4.870 mm, con motore da 505 CV ed autonomia di 400 chilometri. I SUV spopolano anche in Italia. Date una occhiata al video in basso di Fully Charged Show.

L’EV più economica del marchio cinese è la Atto 3, venduta in Germania al prezzo di 38.000 euro. L’azienda cinese ha una capitalizzazione di circa 120 miliardi di dollari e può permettersi di tutto. La berlina BYD HAN si è messa in competizione con la Tesla Model 3 e alla Model S. La vettura ha una batteria da 85,4 KWh, autonomia di 521 Km e 517 CV di potenza massima. I due brand rivali si sono divisi la fetta più grande di auto elettriche. Il prodotto nostrano rischia di entrare in una crisi profondissima, come del resto è avvenuto già anche in altri settori, proprio a causa della Cina.

Per accrescere il business la BYD ha messo in campo, anzi in acqua, una nave per trasportare 7mila auto. BYD ha in cantiere altre 7 navi con un costo stimato di circa 686 milioni di dollari. Data la carenza di navi cargo in Cina che trasportano auto e in generale merci, la BYD ha deciso di auto fabbricarsela. Si tratta di un’imbarcazione grande quanto due campi di calcio, elaborata presso la CIMC Raffles Shandong Longkou che misura ben 199,5 metri di lunghezza.

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